Bozzo, Gian, Lore, Miki

Monday, 29 June 2009

Quello che penso quando mi sveglio con l'hangover+laurea nicola

Dato che ho un visto un lavoro un tetto una morosa e una porzione di ragu' in frigo, posso ritenermi soddisfatto. Quindi ho festeggiato la soddisfazione.
Il problema resta quando mi sveglio: cosa succede in realta'? Ecco il mio risveglio in piccoli passi.
1: uhh ahh uhhh respiro ancora.
2: uh ahh uhh anche lei.
3: dove sone?
4: elo dove: portafogli, chiavi, telefono.
5: mal de testa
6: piscio
7: mal de panza, crampi, sudorazione, bocca asciutta, nausea.
8: ACQUA!!!
9: no, today I don't move from bed, Da.
10: cibo!
11: one fat che?
12: sone ndati dove?
13: VONE SPENDEST QUANT?
14: one fat barufa co chi...?
15: (one bevest che?)
16: (quant?)
17: ELI DOVE I ME VESTI'????
18: AND YOURS????
19: SBANG!

8 comments:

Miky said...

idem con l'unica differenza che ti almanco el portafogli tu lo cata......quand e la laurea?????

Gian said...

ieri

Gian said...

110 e lode...

speolandia said...

PER LA SERIE IL PRETE A MESSA BEVE HOLLANDIA (O VIN ROSS)....

MILANO (27 giugno) - I carabinieri sono stati inflessibili quando l'hanno controllato, ieri sera, subito dopo l'uscita dell'autostrada Milano-Torino. Aveva un percentuale di alcool di 0,8, quando il tasso consentito per legge è di 0,50. Inevitabili il ritiro della patente e la chiamata ad amici e parenti per farsi portare a casa. Questa volta, però, a incappare nei controlli non è stato un ragazzotto reduce dalla discoteca, ma un sacerdote, M.C., 41 anni, originario di Bologna, che per la sua positività, anche se per poco, all'alcol ha dato una giustificazione connessa al suo Ufficio: «Ho celebrato quattro messe in un giorno!».

Il superamento della soglia, quindi, non era volontario, ma derivava dal vino che si assume nel corso della celebrazione, durante l'Offertorio che precede l'Eucarestia. Questo è toccato per ben quattro volte in una giornata al sacerdote che, tra l'altro, ha spiegato ai militari di essere astemio. Da qui il ricorso al giudice di pace per sostenere che l'eventuale stato alcolico non è addebitabile a una volontaria e cosciente assunzione. Nella causa, don M.C. sarà assistito dagli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona che sembrano aver maturato una discreta esperienza in vicende di questo genere. Sono gli stessi legali, infatti, che, nei giorni scorsi, hanno fatto sì che il giudice di pace restituisse la patente a un altro religioso, di fede diversa rispetto a quella del sacerdote cattolico. Quella volta era stato un imam, residente a Roma, che si è visto ritirare il titolo di guida perché trovato con una percentuale di alcool nel sangue dell'1%. L'imam aveva detto di essere anch'egli astemio, in
quanto il Corano proibisce di bere alcool e che la positività era causata dall'uso di un farmaco anti-asma. Giovedì scorso il giudice di pace ha restituito all'imam, operaio specializzato e padre di tre figli, la patente, sospendendo il provvedimento di ritiro. Nei prossimi mesi si terrà l'udienza nel merito per la presunta guida in stato d'ebbrezza.

Da questo fatto de cronanca posso dedurre che se invente una religione dedita al alcool e non solo, la pula non pol dirme nient se i me ferma! o baglie qualcosa?
Perchè el prete e l'iman posson guidare da ubriachi e mi no?

piz said...

toca farse prete a sto punto...
gian te von insegnà coccacolla par el dì dopo...o richiamo...no h2o...ho un esame...vui finir...porcodxo...hola.

Miky said...

tasi (anzi pecá) che no l'era don dino....sennó i lo catea co 8.0%....

Gian said...

no l'era mia coca cola, mona!

speolandia said...

Anche in provincia sebben ci sia lo sciriffo succedono cose strane alla backbroke mountain( che tra l'altro el me inglese fa un po' pena ma non vol dir montagnia dal cul rot?)

TREVISO (1 luglio) - Chiede il divorzio perchè il marito pretende di vivere in tre sotto lo stesso tetto: lei, lui e l’amante di quest’ultimo, un altro uomo. Accade nell’hinterland trevigiano, dove una coppia di sessantenni, dopo quarant’anni insieme, hanno presentato in tribunale istanza di separazione per l’insolito motivo. A sostenerlo, in realtà, è la moglie, che accusa il marito di aver proposto l’insolito menage. Nella loro abitazione, sarebbe dovuto venire a vivere l’amante del sessantenne, che, in sostanza, dopo un matrimonio celebrato addirittura nel 1970 e tre figli ormai maggiorenni, avrebbe preferito a quella della donna la compagnia di un uomo.

Una famiglia normale, si direbbe. Una coppia di commercianti, senza particolari problemi economici. Che però è ormai arrivata ai ferri corti. Di certo, l’amante del marito in casa, per di più uomo, non deve essere stata una situazione tollerabile dalla moglie. Un quadro che il marito nega. L’uomo, anzi, rilancia. L’accusa mossa nei confronti della moglie è quella di essersene andata via di casa. Lo avrebbe fatto non per la presenza del terzo incomodo. Ma per aver aderito addirittura a una setta. Dove stia la verità, lo sanno solo moglie e marito.

In paese i diss che no ghe ne pì religion, mi ripete saria anca ora!