Lettera di un esiliato ai patrioti

Cari compatrioti del Patean!
La divina provvidenza non mi ha permesso di combattere con voi in questa guerra fratricida che si sprigionera' immanentemente nel nostro caro e sacro Patean.
Sappiate comunque che ho innestata la baionetta nel moschetto e sono pronto a guidare i vostri animi forti contro l'italico fratello un tempo amico, ora pavido nemico. Iddio vi permette oggi di dare all'olocausto supremo i vostri corpi per la pateanica salvezza, e io ne sono lieto, orgoglioso e felice!
Se vivrete, tocchera' a voi rifare questo povero Patean che è così bello, che ha un sole così caldo sopra la nebbia cosi' densa, le mamme così buone e le ragazze così care ($$$$).

La vostra giovinezza sara' spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio.

Sui vostri corpi si farà il grande faro della Libertà.

Non piangete per i caduti, Loro saranno felici di morire.

Vostro Comandante Supremo

ten.col.mar.bri.app.dams

Gianfranco Favero

Liberamente ispirata alle lettere di condannati a morte della resistenza. Vi esorto a leggerle, erano solo 60 anni fa...

e comunque queste dimissioni di Veltroni mi ricordano l'Aventino... mamma mia come si ripete la storia... a salo' stanno gia' rifacendo i letti nelle camerate...