Polenta

Maronna, qua mi sento proprio come a casa!!!
Ieri, parlando con una guest dell'ostello ho detto:
"e' la prima volta che vado via dal mio paese per molto tempo e non faccio altro che stare con italiani, parlare italiano, fare tutto quello che fanno gli italiani e pensare come gli italiani".
Io chiamo "pensiero polenta" il veneto way of life, cioe' la smania de lavorar par i schei, la casa a tutti i costi e tutte quelle belle cose che si trovano al mio paese; non disprezzo cio', anzi la laboriosita' e l'onesta' della gente semplice sono cose che non si trovano sull'ovo de pasqua, pero' fioi mi son qua par veder altro...
Prima che la mentalita' polenta si impossessi completamente di me preferisco provare a veder se esiste veramente "another way", non ho idea di cosa sia, ma se c'e so che non la trovero' nella Big city rimanendo nell'italiani's ghetto.
Non cerco casa qui, non cerco lavoro qui, non ho voglia di mega citta' stile europeo senza storia e piena di inutili tentazioni occidentali, voglio imparare un minimo di inglese in maniera decente, voglio vedere questo paese, voglio farlo in fretta perche' un anno passa veloce, voglio arrangiarmi, sbagliare, trovarmi anche magari nei casini e sourtout NO POLENTA.
Domani parto e vado a Phillip island a vedere i pinguini, i koala, le foche (seals), le berte (mutton birds), forse i cangaroos e i great white sharks (squali bianchi). Vedo come va e poi bo.
Il tentativo e' paragonabile a quello del corridore piu' brocco al Tour de France che parte e va in fuga al primo km della prima tappa in pianura contro vento e con 40 gradi ma che in testa ha gia' la maglia gialla sugli Champs Eliysees e sente la gente dal marciapiede che gli grida "Dai che ce la fai!".